XXVIII STEP: LA SINTESI FINALE
Archipendolo: Riepilogo finale
Siamo giunti alla fine del nostro viaggio alla scoperta dell'archipendolo: da strumento sconosciuto, è diventato quasi parte della quotidianità, vista l'attenzione con cui lo abbiamo analizzato.
È opportuno, quindi, passare velocemente in rassegna quanto detto a proposito del nostro strumento.
Foto dallo Step 2.
Siamo partiti dall'analisi del nome (Step 1), scoprendo già quanto sia difficile trovare una traduzione perfetta dello stesso in altre lingue. Cercando di fornire un quadro generale di quanto avremmo poi specificato meglio nei successivi post, allo Step 3 abbiamo stilato una raccolta di termini che potessero descrivere efficacemente l'archipendolo, sotto tutti i punti di vista.
Come si addice ad un qualsiasi strumento di misura, la sua nascita è dovuta ad una particolare esigenza dell'uomo in ambito scientifico: nello Step 4 (Step 4 (en) link alla versione inglese) ci siamo interrogati sul legame che l'archipendolo ha con la scienza, scoprendo la sua importanza in ambito topografico.
Con queste prime informazioni, quindi, siamo riusciti a definire l'archipendolo come quello strumento che ci permette di verificare l'orizzontalità di un piano; contestualmente è utile nei rilievi topografici, in quanto rende possibile stimare l'altezza di un monte, ad esempio, con estrema precisione. Tutto ciò è conseguenza del fatto che l'archipendolo sfrutta un filo a piombo per indicare la verticale alla superficie terrestre nel punto in cui è posto (Step 5).
Abbiamo cercato di descrivere l'archipendolo anche da un punto di vista chimico, rendendoci però conto che il suo funzionamento è praticamente solo fisico, come descritto nello Step 26.
Come analizzato in diversi post del blog, i primi ad inventare ed utilizzare l'archipendolo furono probabilmente gli Antichi Egizi, presto seguiti da tutte le altre civiltà del tempo. Si può quindi affermare che siano loro i veri inventori ed ideatori dello strumento; tuttavia, come tutti gli oggetti che perdurano nelle epoche, anche il nostro strumento ha subito dei cambiamenti e delle rivisitazioni. Infatti, dalla semplice struttura in legno degli Egizi si è arrivati a fabbricare archipendoli di ottone o metallo vario, come visto nello Step 8. Di pari passo con i materiali, ci sono stati personaggi storici che hanno "aggiornato l'archipendolo all'ultima versione" (si veda, per alcuni cenni, lo Step 9).
Nello Step 11, infine, abbiamo descritto il semplice processo di fabbricazione.
Analizzando la storia dell'archipendolo, abbiamo scoperto che lo strumento è stato assunto come simbolo diverse volte nella storia, al punto che abbiamo dovuto dedicare ben tre post all'argomento (Step 6 (parte I), Step 6 (parte II), Step 6 (parte III)).
Inoltre, come vale per molti degli strumenti inventati in epoche antiche, anche l'archipendolo è inserito in un'ottica religioso-mitologica, entrando a far parte della tradizione di vari popoli. In particolare, il nostro strumento è citato nella Bibbia, come analizzato nel relativo Step 7. E, restando nell'ambito della letteratura, abbiamo trovato diversi saggi, testi scientifici e articoli che parlano del nostro strumento, non solo da un punto di vista tecnico (Step 10), ma anche da quello pubblicitario (Step 13).
Dato che la pubblicità è in qualche modo legata alla cultura di massa, ci siamo chiesti se l'archipendolo fosse rintracciabile anche in film (Step 12), fumetti (Step 21 (parte I), Step 21 (parte II)), francobolli (Step 18), e addirittura in marchi di aziende o compagnie famose (Step 20), scoprendo che effettivamente quello che ritenevamo essere un oggetto totalmente slegato dalla nostra vita quotidiana, ci è molto più vicino del previsto.
Una tale importanza storico-scientifica dell'archipendolo non poteva certo passare inosservata agli occhi degli esperti e della normativa: è per questo motivo che abbiamo cercato di trovare eventuali brevetti (Step 17 (parte I), Step 17 (parte II)), norme esistenti (Step 23) e disegni o schemi (Step 16) che ci aiutassero a collocare il nostro semplice strumento in un contesto un po' più formale.
Per riassumere tutti i concetti fondamentali di questa sezione abbiamo quindi deciso di concentrare in un unico spazio (Step 22) lo schema di funzionamento dello strumento, definendo un semplice e pratico manuale d'uso.
Definendo queste quattro macroaree, abbiamo descritto l'archipendolo sotto tutti i punti di vista, analizzando i vari ambiti che può toccare ed evitando di essere troppo schematici nella trattazione. Per aiutare il lettore nella comprensione organica dello studio, tuttavia, abbiamo anche realizzato dei post in cui cercavamo di ricapitolare i tratti fondamentali dello strumento. Ecco il perché, dunque, dei vari glossari, dell'albero tassonomico (Step 14), della relazione sui numeri che possiamo associare allo strumento (Step 15), dell'abbecedario (Step 19).
Infine, abbiamo raccolto dei grafici sull'utilizzo di alcuni termini associati allo strumento nelle varie lingue nel corso degli ultimi secoli (Step 24), e ci siamo resi conto di come sia cambiato non solo l'utilizzo delle parole analizzate, ma anche e soprattutto l'interesse tecnico-scientifico (oltre che simbolico-mistico) nei confronti dell'archipendolo.
Tra gli ultimi post del blog, escluso il presente, troviamo, in conclusione del nostro viaggio, una mappa concettuale per riassumere definitivamente il contenuto di questo blog (Step 27).
Anche se sembra poco pertinente con il resto, lo Step 25 rappresenta un punto di raccordo tra me, curatore di questo blog, e tutti voi lettori, in quanto vi mostro una parte di me. Dico che lo reputo poco pertinente in quanto non c'entra con l'archipendolo in senso stretto, ma in generale rappresenta l'importanza che un oggetto, o meglio, una cosa, può avere nella vita di un uomo.
Tutti noi, se scaviamo nella nostra sensibilità, ci rendiamo conto di essere legati ad uno più oggetti, probabilmente diversi da quelli del nostro passato e del nostro futuro, e chissà che, nel corso della Storia, qualcuno, da qualche parte non si sia affezionato ad un archipendolo...
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