XXII STEP: UN MANUALE D'USO
Archipendolo: Istruzioni
Come per tutti gli strumenti, anche per l'archipendolo è possibile raccogliere le principali modalità d'impiego in un manuale che illustri le varie fasi del suo utilizzo.
In generale, i due utilizzi principali dell'archipendolo sono i seguenti:
1) Verifica dell'orizzontalità di un piano;
2) Segnatura delle linee di confine di una proprietà.
L'interesse dei due usi selezionati è dato dal parallelismo storico: il primo è quello classico, motivo per cui nasce come strumento; il secondo, invece, è riferito all'ambito di maggior impiego dell'archipendolo in età moderna. Per la facilità di costruzione e di utilizzo, infatti, molti contadini si affidano a questo strumento per segnare i confini dei propri campi.
1. Verifica dell'orizzontalità di un piano
Come accennato già in altri post, l'unica difficoltà di utilizzo dell'archipendolo risiede nella taratura: è importante, infatti, segnare bene sulla traversa le tacche rappresentanti l'angolo di scostamento del filo a piombo dalla posizione di equilibrio (che si stabilisce a partire dal posizionamento dell'archipendolo su un piano di cui si conosce con certezza l'orizzontalità). Per semplici nozioni di geometria elementare, infatti, tale angolo è esattamente pari all'angolo di inclinazione del piano considerato, quando su di esso viene posto lo strumento.
In sostanza, tutto ciò che si deve fare per posizionare orizzontalmente un piano, è inclinarlo finché il filo a piombo dell'archipendolo posto su di esso non si allineai esattamente alla tacca centrale della traversa.
2. Segnatura delle linee di confine
Per segnare i confini di una proprietà, basta costruire un archipendolo molto grande, con supporti piuttosto lunghi (anche 1.5 metri) e procurarsi un filo a piombo proporzionale alle dimensioni dell'archipendolo.
Quando si deve tracciare una linea sul terreno per piantare un paletto di confine, si posiziona una "gamba" dell'archipendolo in prossimità del paletto, e si fa con essa da perno, muovendo l'altra, finché non si raggiunge la posizione di equilibrio del filo a piombo rispetto allo strumento.
Non appena questa viene raggiunta e il filo smette di oscillare, si segna la posizione del secondo "piede" dell'archipendolo, in modo da piantare il palo in un secondo momento; contestualmente, si fa da perno con la "gamba" che prima era stata spostata, e si ripete l'operazione appena descritta con il sostegno che prima era fermo.
Non appena questa viene raggiunta e il filo smette di oscillare, si segna la posizione del secondo "piede" dell'archipendolo, in modo da piantare il palo in un secondo momento; contestualmente, si fa da perno con la "gamba" che prima era stata spostata, e si ripete l'operazione appena descritta con il sostegno che prima era fermo.
Quest'operazione si ripete per tutta la lunghezza del confine da tracciare.
NOTA:
Cercando su internet come si sfrutta il principio di funzionamento dell'archipendolo, tra i vari video sul filo a piombo, il primo inerente l'archipendolo che compare nella pagina di YouTube è il seguente (è linkato il momento in cui si mostra come tracciare una linea di confine): https://youtu.be/gjE-6B13hkQ?t=122.
Più che linea di confine direi curva di livello!
RispondiEliminaComunque è uno strumento tanto semplice quanto meraviglioso che mi piace usare ancora oggi perché lo ritengo molto più preciso di una livella a Bolla e questo nonostante io disponga di livella laser e altri strumenti moderni.
Un altro uso che pochi citano è quello di segnare livelli a distanza: si metteva al archipendolo con una gamba completamente verticale e il filo a piombo si faceva in modo fosse parallelo a questa traguardando l'altra gamba in lontananza si poteva segnare un punto di livello sapendo a che altezza si trova Val archipendolo qualcosa di molto simile alla diotra o ad un semplicissimo teodolite